Manovra di bilancio. Quale impatto su risparmiatori?

Economia e mercati · 11 gen 2023

La Camera dei Deputati ha approvato la manovra economica, che è stata ratificata dal Senato con voto di fiducia prima della fine dell’anno. In questo articolo vediamo i provvedimenti principali che riguardano il tema del risparmio e della finanza personale.

Mitigare l’inflazione energetica

Mitigare gli effetti dell’inflazione, soprattutto energetica, è tra i principali obiettivi della manovra di bilancio. A energia elettrica, gas naturale e carburanti sono destinate infatti le risorse più consistenti della manovra approvata dalla Camera. Ma qual è l’impatto di questi provvedimenti sul bilancio dello Stato? 
Secondo l’analisi dell’Ufficio Parlamentare di bilancio (Upb), è previsto un peggioramento del deficit nel 2022 e un miglioramento, anche se marginale, di quello del 2023, mentre non ci sono effetti sul disavanzo nel biennio successivo. Un approccio che l’Upb definisce cauto e in linea con il Governo precedente. Ma attenzione: se l’inflazione resterà così alta, avverte l’Ufficio, gli interventi nel prossimo futuro dovranno concentrarsi maggiormente su famiglie e imprese in difficoltà. Come evidenziato nell’audizione della Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, nel complesso, dei provvedimenti finora adottati per il periodo 2021-25 valgono 116,1 miliardi di euro, di cui 28,2 inseriti nel DDL di bilancio e relativi al 2023. Solo un quarto delle risorse per contrastare l’inflazione nel 2023 è indirizzato direttamente alle famiglie (7,4 miliardi di euro), meno della metà di quelli stanziati nel 2022.

Tre i contributi destinati alle famiglie figurano bonus fiscali e previdenziali: decontribuzione; aumento delle pensioni minime; un contributo per l’acquisto di beni di prima necessità per soggetti con ISEE inferiore a 15.000 euro. Mentre ai crediti d’imposta per le spese energetiche delle imprese il prossimo anno andranno il 90 per cento dei fondi destinati alle aziende (11 miliardi di euro, a fronte dei 26,7 stanziati nel 2022).

Il tema energetico resta centrale, anche se guardiamo a due dei principali settori di destinazione delle risorse: sanità, crescita e investimenti. L’incremento del Fondo sanitario nazionale andrà infatti a contrastare anche il rincaro energetico. Sul fronte della crescita e degli investimenti, per contrastare aumenti dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e prodotti energetici, verrà potenziato anche il Fondo per l’avvio delle opere indifferibili.

Previdenza: “Quota 103” e agevolazioni per chi resta a lavoro

La novità sul fronte previdenziale riguarda la cosiddetta “Quota 103”, che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica. Come ha spiegato Banca d’Italia, nell’Audizione preliminare all’esame della manovra economica per il triennio 2023-2025, nel 2023 ci saranno quindi tre canali di accesso alla pensione: la pensione di vecchiaia (67 anni d’età e 20 anni di contributi), la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e uno in più per gli uomini) e infine la nuova via di uscita dal mondo del lavoro aperta da Quota 103.

Previsto anche il rifinanziamento del bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10% per chi
decide di restare a lavoro anche se ha maturato i requisiti pensionistici. Con quale impatto sulla pensione futura? Il lavoratore prossimo alla pensione potrà sì decidere che non vengano versati all’INPS i contributi sociali a proprio carico, spiega Bankitalia, ma non senza conseguenze sul proprio reddito presente e futuro: la decontribuzione, infatti, produrrebbe un maggiore reddito da lavoro, ma anche un assegno ridotto durante il pensionamento.

Questa misura ci riporta con grande attualità al tema della pianificazione pensionistica: indipendentemente dai provvedimenti legislativi che riguardano il primo pilastro, colmare il gap previdenziale (la differenza tra assegno pensionistico e ultimo reddito da lavoro) resta infatti una sfida cruciale per i risparmiatori di qualsiasi età.

Se ancora non hai un piano previdenziale, potrebbe esserti utile scoprirne i vantaggi.

Fisco e risparmiatori

Alla fiscalità sono rivolte alcune delle principali misure della manovra. Sono previste proroghe ed estensioni degli esoneri contributivi per il 2023. Ma tra i protagonisti annunciati delle misure fiscali, ci sono i lavoratori autonomi. La manovra prevede infatti l’allargamento della platea di chi può beneficiare del regime forfettario, grazieall’innalzamento da 65.000 a 85.000 euro del limite dei ricavi o compensi annuali. Una buona notizia, anche se per pochi risparmiatori – la misura riguarderebbe infatti “un numero piuttosto limitato di contribuenti”, secondo le stime dell’Upb – ma non per l’economia: “l’innalzamento del limite crea un incentivo limitato a far aumentare ricavi e compensi, ma determina un forte disincentivo alla crescita, poiché al superamento della soglia tutto il reddito viene sottoposto a tassazione ordinaria”, si legge nella relazione. Qualche risparmio in più nelle tasche degli autonomi potrebbe arrivare dall’applicazione della flat tax incrementale prevista per il 2023, che introduce una tassazione agevolata al 15% sul maggiore reddito negli ultimi due anni per un massimo di 40.000 euro di imponibile. Cosa possono aspettarsi invece i lavoratori dipendenti? Una delle agevolazioni fiscali per i dipendenti riguarda il dimezzamento dal 10% al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva per i premi di risultato o la partecipazione agli utili di impresa.

Giovani, mutuo e lavoro

In continuità con la passata legislatura, anche le misure che incentivano all’assunzione dei giovani e il sostegno per l’acquisto della prima casa con l’incremento del Fondo di solidarietà per i mutui. Sono state infatti prorogate per il 2023 le agevolazioni per la prima abitazione acquistata dai giovani con meno di 36 anni e con un ISEE non superiore ai 40.000 euro. Prorogati anche gli esoneri contributivi per assunzioni e la decontribuzione a favore di giovani di età inferiore ai 36 anni, di donne e di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali con età inferiore a 40 anni; incrementato infine il Fondo sociale per occupazione e formazione.

Pensione, questa sconosciuta

“Con il mancato rinnovo di Quota 100 e l’imminente approvazione della Legge di Bilancio 2022 (la “Manovra”), si è riaccesa l’attenzione sul tema delle pensioni. L’Italia, stando ai dati pubblicati dall’Unione Italiana del Lavoro (UIL), ha la seconda età di accesso alla pensione più alta d’Europa (la Grecia è prima): per le donne del settore pubblico e gli uomini del settore pubblico e privato, l’età media è di 66 anni e 7 mesi; per le donne del privato è di 65 anni e 7 mesi. 

“In pensione non ci andrò mai”, è la tipica frase ripetuta dai giovani entrati da poco nel mondo del lavoro.”L’Italia spende per le pensioni molto di più rispetto agli altri Paesi, e questo penalizza i giovani e le prospettive di crescita future”, hanno fatto notare in merito i rappresentanti dell’OCSE in una recente audizione in Senato. Le stime dell’Organizzazione mostrano che i giovani italiani rischiano di andare in pensione a 71 anni. Secondo una simulazione della società di consulenza Smileconomy per Repubblica, un 25enne di oggi con un reddito netto tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili avrà un’età di uscita tra i 69 e i 73 anni. 

I giovani italiani vedono la pensione come una cosa talmente lontana, che smettono di informarsi a riguardo: “La mancanza di informazioni sul tema sembra coincidere con una certa rassegnazione”, ci ha spiegato Francesco Seghezzi, Presidente della Fondazione ADAPT. Come mostra il Rapporto sullo Stato dell’Arte delle Pensioni Italiane di State Street Global Advisors, il 75% degli Under 35 italiani ha nozioni “limitate o inesistenti” per quanto riguarda la previdenza sociale e la pensione. E solo il 32% degli Under 29 si informa sulla (potenziale) età in cui potrebbe andare in pensione.

Inoltre, secondo Seghezzi, “i giovani non si attrezzano con gli strumenti alternativi, come gli strumenti di previdenza complementare”: una forma di previdenza che si aggiunge a quella obbligatoria senza sostituirla. Questi fondi complementari, a cui è possibile versare dei contributi periodicamente, “non stanno crescendo e dovrebbero essere resi più vantaggiosi” per i giovani. “

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Come risparmiare soldi a vent’anni

Risparmiare denaro non vuol dire soltanto mettere da parte qualcosa per la pensione.
Poter contare su basi economiche solide garantisce flessibilità e libertà di scelta.
A prescindere dai tuoi obiettivi lavorativi, le risorse finanziarie ti consentono di inseguire i tuoi sogni senza doverti preoccupare di tirare troppo la cinghia.
Anche una pensione integrativa può risultare un ottimo investimento per il futuro.

Se inizi subito, risparmiare diventerà un’abitudine e avrai più possibilità di mettere da parte un discreto gruzzolo. 
Ecco alcuni suggerimenti su come iniziare a risparmiare.

Quanti soldi dovrei mettere da parte?

Non esiste una ricetta infallibile.
Le variabili in gioco sono davvero tante, come per esempio, da quando si inizia a conservare i soldi o quali sono gli obiettivi da raggiungere.
Ciononostante, il punto di partenza è sapere sempre come spendi i tuoi soldi.
Solo così potrai capire come risparmiare.

Per facilitarti la vita, esistono molte app che ti consentono di monitorare e suddividere le spese in categorie.
Che si tratti di cibo, trasporti o vestiti, queste app ti aiutano a identificare rapidamente le uscite più gravose.

Grazie a una visione più dettagliata di entrate e uscite, potrai iniziare a pensare davvero a un budget da mettere da parte.
In questo senso, il metodo 50/30/20 è un ottimo inizio su cui fare riferimento.
Si tratta di una regola in base alla quale la metà dei tuoi guadagni deve servire per pagare ciò di cui hai bisogno, come l’affitto e le bollette, il 30% per pagare ciò che desideri, mentre il 20% deve essere destinato al pagamento dei debiti in sospeso o ai risparmi.
Nel tuo viaggio verso la parsimonia, un altro potente alleato è un calcolatore di risparmio.

Suggerimenti su come risparmiare denaro

Una volta definito il tuo budget, arriva il momento di pianificare una strategia di risparmio, e che tu ci creda o no, questa può creare dipendenza.
Inizia ad analizzare minuziosamente quanti soldi spendi per telefono e bollette. Solo così potrai capire se stai usando la tariffa più adatta alle tue esigenze.

Poi definisci i traguardi da raggiungere.
Che si tratti dell’acquisto di una casa o di una vacanza, sapere perché hai deciso di risparmiare può motivarti più di ogni altra cosa.

Generi alimentari, shopping, vita sociale: la suddivisione del budget in categorie può rivelarsi molto utile.

Sarà capitato a tutti di abbandonare il monitoraggio del budget o di stancarsi di fronte alla complessità dei fogli di calcolo.
Niente panico però! La tecnologia è in grado di automatizzare la tua strategia di risparmio, per esempio definendo un budget e inviandoti avvisi quando lo superi. Alcune app, invece, consentono di suddividere il tuo stipendio in categorie di spesa (bollette, vita sociale, risparmi ecc.) o di specificare spese costose da affrontare nel corso del tempo.

A piccoli passi si possono raggiungere traguardi straordinari e se vuoi mettere da parte qualcosa in più per il tuo futuro, anche i lavori saltuari per brevi periodi di tempo possono essere una fonte di guadagno molto efficace.
Inoltre, se vuoi arrotondare il tuo stipendio e mettere qualcosa in più da parte puoi pensare di vendere gli oggetti che ormai non usi più.

Infine, devi scoprire dove conservare i tuoi risparmi.
Effettua qualche ricerca, trova la soluzione migliore per te e lascia che la tecnologia ti aiuti a risparmiare senza che tu nemmeno te ne accorga.

Risparmia per il futuro

Spesso si tende a spendere i propri guadagni senza pensare troppo a quello che sarà il futuro.
Questo accade soprattutto ai giovani, ma non solo.
È buona pratica, invece, iniziare a capire come amministrare i propri guadagni sin da subito, dando la giusta importanza ad alcuni progetti ed evitando inutili sprechi.
La pianificazione permette di non lasciare nulla al caso, aiuta a controllare i propri guadagnigestire i risparmi e raggiungere obiettivi finanziari.
Pianificare il presente nel migliore dei modi, infatti, è utile per avere un domani più tranquillo.
Imparare a gestire le proprie spese e i propri guadagni è un vero e proprio investimento.

Non devono essere delle cifre importanti, si può iniziare anche con poco.
Partire con delle buone abitudini è un primo passo. 
Fare un budget permette di pianificare le spese quotidiane e capire come risparmiare riuscendo a mettere da parte anche delle piccole cifre che nel lungo periodo possono diventare importanti.

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